Capitolo 16

386 17 22
                                    

🎧:Space Song — Beach House

Megan

Grazie a me siamo riusciti a vincere la sfida.
Dovrei essere felice, ma a distrarmi è quella strana amarezza dentro lo stomaco.

La scena accaduta solo un paio di minuti fa mi ha completamente scossa.
Mi ha illusa, manipolandomi per raggiungere il suo scopo: alzare il suo ego.

Ora sono più convinta che mai che devo allontanarmi da quel ragazzo.
È una specie di psicopatico, cazzo. Non avrei mai pensato che potesse arrivare a tanto.

Adesso, però, ha davvero superato il limite dell'umanità.
Si diverte con questi giochetti idioti da film horror.
L'ha presa troppo sul personale.

Io e i ragazzi siamo andati al carretto dello zucchero filato, dato il nostro appetito.
Questa festa è davvero grandiosa; si sono superati.

La musica riecheggia nell'aria, danzando con il leggero vento, mentre le luci colorate illuminano ogni attrazione.
Camminando lungo la stradina piena di ciottoli, individuiamo una panchina dove sederci.

Mentre ci dirigiamo verso di essa, un bambino inciampa e cade sui miei piedi.
Preoccupata, porgo lo zucchero filato a Stella e mi chino per aiutarlo a rialzarsi.

L'armonia del suo visino adorabile è spezzata da una ferita alla tempia.
Mi accovaccio alla sua altezza per accarezzarlo.
"Ehi piccolo, ti sei fatto male?"
Il bimbo scoppia in lacrime, portandosi una mano agli occhi per non farsi vedere dagli altri.
"Meg, non pensavo fossi una frana con i bambini," commenta Stella sarcastica.

La ignoro completamente. Vedere quella scena mi stringe il cuore, e se non faccio qualcosa subito mi unirò al suo pianto.

Con delicatezza sollevo il bimbo, leggero come una piuma, e lo porto in braccio a mo' di bebè. Arrivata alla panchina, lo metto seduto.
Con un fazzoletto pulisco con cautela il sangue in eccesso dalla ferita e poi la copro con un cerotto.

Ma la situazione non sembra migliorare. Ha ancora il broncio e i suoi occhioni sono rossi per il pianto.
Prendo un pezzo del mio zucchero filato e glielo porgo. Come per magia, il suo viso si illumina.

Il suo sguardo passa dalla piccola nuvoletta rosa al mio.
Sorridiamo contemporaneamente: lui per il dolce, io per averlo reso felice.

(L'immagine me l'aspettavo di gran lunga migliore, ma tra tutte questa è l'unica decente😩🙏🏻)

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

(L'immagine me l'aspettavo di gran lunga migliore, ma tra tutte questa è l'unica decente😩🙏🏻)

Allunga le manine verso il dolcetto e lo porta alla bocca, masticando lentamente.
Mi soffermo sui suoi vestiti: una maglietta di un verde spento, con macchie di sporcizia sparse qua e là, jeans blu scuro strappati e scarpe bianche consunte.

Non deve condurre una bella vita, questo angioletto.

Lo guardo di nuovo: in meno di tre secondi ha già finito di mangiare.
Alex sghignazza da dietro. "Almeno abbiamo qualcosa in comune io e te." Gli scompiglia i capelli, seguito dal risolino del bimbo.

Suffered LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora
OSZAR »