Non appena apro la porta mia madre mi punta il mestolo contro.
Espressione arrabbiata, grembiule addosso, e con quel mestolo ho brutti ricordi.« Mi ha chiamato la scuola! » dice, senza abbassare il mestolo.
Resto appiccicata alla porta e la guardo impaurita.« Si, beh lo immaginavo..» mormoro, ridacchiando.
« Ma cosa c'è da ridere? Maddie, ma che signorina sei? Se quest'anno ti bocciano, andrai dallo zio Earl nel Wisconsin a portare a pascolo le pecore! »« Certo, così improvvisamente mi trasformo in Heidi » brontolo e mia madre si prende la testa fra le mani.
Stringe quel mestolo così forte, che immagino l'immensa voglia che ha di strozzarmi.
Gira sui tacchi e mi fa segno di seguirla in cucina.
Eseguo gli ordini del capitano, poso lo zaino per terra, cosa che tra l'altro lei odia, e poi vado dritta in cucina.Un profumino dolce arriva alle mie narici e chiudo gli occhi abbandonandomi a questo paradiso.
Peccato che mia madre ci pensa a risvegliarmi dal mio stato di trance con uno schiaffo sulla nuca.« Non mangerai nessun biscotto. Non meriti niente. Non posso crederci che la mia unica figlia sia così irresponsabile! Ti abbiamo sempre lasciata libera, perché tuo padre è troppo buono con te. Usa sempre la scusa dell'adolescenza, ma ora basta! » grida, e si ferma per respirare.
Per un momento ho pensato che stesse per soffocare.
« Beh, non ha tutti i torti...ecco perché è un grande. » dico, ridendo.
« Maddie Jones! Sei in punizione per un mese intero, e guai se esci di casa. » mi ammonisce, puntandomi il dito contro.
« Ma ora vai a portare questi biscotti ad Emma, suvvia! » mi posa tra le mani un vassoio e lo avvicino al naso, ma ecco che mi arriva uno scappellotto. Va bene, non posso mangiarli, ho capito.
« Non posso uscire di casa, ma mi mandi da Emma... Sei incredibile mamma, ora capisco da chi ho preso. » ridacchio e lei mi fulmina con lo sguardo. Decido di chiudere la bocca, altrimenti sarebbe capace di scagliarsi su di me come una furia. Le mamme quando sono arrabbiate, fanno un po' paura.
Prendo il vassoio ed esco di casa, andando dritta verso la staccionata.
La scavalco e poi mi dirigo verso la casa di Shane.
Quando arrivo davanti alla porta, decido di scendere i gradini, ma poi li salgo per la seconda volta. Sono abbastanza indecisa.Busso o li lascio davanti alla porta?
La porta si apre e Shane mi guarda con un cipiglio.
« Tu hai veramente qualche problema. » mi dice, con la fronte corrugata.
« Ti ho portato i biscotti », gli indico il vassoio « Cioè, non a te... Ma ad Emma. Ho portato i biscotti a tua madre. È in casa o no? » sbotto, battendo nervosamente il piede a terra.
« Maddie, cara!» spunta dietro Shane, prendendolo dal braccio e tirandolo all'indietro. La sua espressione in questo momento è tipo " l'hai vista, ma ora levati ".
« Ciao, Emma! Mia madre mi ha detto di portarti i biscotti, per non so quale stupido motivo, ma eccoli qui! » allungo il vassoio verso di lei, che mi sorride cordialmente.
« Stamattina abbiamo chiacchierato un po'. Mi aveva detto che avrebbe fatto i biscotti. È una ricetta nuova, così se mi piacciono, li farò anche io. » mi spiega e l'ascolto attentamente. Capisco, e ora?
« Uhm... sì, molto figo. » commento, ma vedo Shane coprirsi il viso con le mani.
« Ma entra, dai!» mi invita dentro e non ho neanche il tempo di replicare, che mi trascina letteralmente dentro con lei.
Guardandomi intorno, mi fa venire in mente il ricordo dell'altra sera, quando Shane mi ha portato a casa sua.

STAI LEGGENDO
Il mio vicino è uno stronzo
Romance✴️ Mai giudicare un libro dalla copertina. ✴️ ❌Storia non revisionata, quindi chiedo scusa per gli errori e anche per alcuni termini e pregiudizi che troverete all'interno. L'ho scritta nel 2017, quando ero più piccola, e alcune cose fanno storcere...