Ci sono diversi tipi di persone al mondo.
Ci sono quelli che, quando si avvicinano le vacanze, non vengono più a scuola già da due giorni prima, altri si prendono addirittura una settimana in più, perché loro possono.Ci sono quelli che vengono a scuola fino all'ultimo giorno, fino all'ultima ora, fino all'ultimo minuto, perché devono uscire da scuola non appena suona la campanella, come dei soldati in fin di vita che hanno combattuto in Afghanistan.
Ci sono quelli che verrebbero a scuola anche durante le vacanze e mi chiedo che problemi abbiano. Per quanto tu possa essere nerd, prenditela una pausa.
E poi ci sono quelli come me che, per quanto mi duole ammetterlo, sono costretti ad andare a scuola fino all'ultimo giorno, perché non puoi neanche fingere di avere l'ebola o la febbre a quaranta, altrimenti rischi la bocciatura.
E, anche se vado a scuola fino all'ultimo giorno, mi metto a girovagare per i corridoi come un fantasma, stringo amicizia con le macchinette, cercando di scroccare cibo gratis a suon di calci e pugni. Ma, siccome sono così sfigata, mi tocca mettere le monetine e molto spesso le barrette di cioccolato non scendono, e mi tocca fare wrestling con il distributore.
E poi mi vedi varcare il cancello della scuola, come se avessi paura. Un po' come succede con i vampiri, prima di entrare in casa di una persona. Quasi quasi il preside mi invita gentilmente a venire a scuola, pregandomi di non combinare disastri.
Sono un disastro su due gambe che, ogni volta che azzardo a parlare civilmente con il preside, si crea tanta di quella tensione e rabbia intorno a noi, tanto da farti scappare in Messico.
La cosa più assurda è che ho un ragazzo.
Mi ci sono voluti tre giorni per rendermi conto, perché mi sembrava di vivere in un sogno.
Ogni volta che io e Shane eravamo insieme, gli dicevo di darmi un pizzicotto per svegliarmi. Ovviamente ha iniziato ad abituarsi alle mie stranezze, penso.Apro la porta e cala il silenzio.
« Jones, sei in ritardo » dice il professore, con voce annoiata.
« Ehm... sì? » lo guardo con curiosità e lui alza gli occhi al cielo.
« Meglio tardi che mai » scuote la testa, sconsolato e la classe ride. Per classe intendo quei cinque cristiani che giocano a carte.
« È quello che dico anche io » rispondo, mostrando il pollice in su. « Siate buono, è quasi Natale. Sembra Piton » resto in piedi e ci fissiamo, come se potessimo comunicare con la mente.
« Vai a sederti, signorina Weasley » ride sotto i baffi e spalanco la bocca.
«Mi sta dando della scema? » mi fingo offesa e vado a sedermi. Certo, dipende quale dei membri Weasley. Io ho pensato immediatamente a Ron, anche perché siamo uguali, per certi versi.Sono qui dentro da meno di dieci minuti e già sto per tagliarmi le vene.
« Maddie, vuoi giocare? » mi chiede un ragazzo, indicandomi il posto accanto a lui.
Scuoto la testa e l'appoggio sul banco, chiudendo gli occhi. Ora capisco le persone che non vengono a scuola l'ultimo giorno.La porta si apre di scatto ed entra Harry, con il fiatone e sembra sfinito.
« Tanti auguri a te! » mi alzo, correndo verso di lui, saltandogli addosso e tempestandogli la guancia di baci.
Il professore mi tira indietro per le spalle, spostandomi e fa gli auguri a Harry. Ma che maniere sono?Vado a sedermi e Harry si siede accanto a me, regalandomi un sorriso, come ogni mattina. Sembra una specie di tradizione, anche se è triste, mi sorride ugualmente.
Dietro quel suo sorriso meraviglioso sicuramente si nascondono un sacco di cose, l'ho sempre pensato. Ma lui ha questo potere, riesce a mascherare tutto, dietro ad un paio d'occhi verdi e due fossette da mozzare il fiato.

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Il mio vicino è uno stronzo
Romance✴️ Mai giudicare un libro dalla copertina. ✴️ ❌Storia non revisionata, quindi chiedo scusa per gli errori e anche per alcuni termini e pregiudizi che troverete all'interno. L'ho scritta nel 2017, quando ero più piccola, e alcune cose fanno storcere...